11 maggio 2007

'ov'è mamma?

Tra le cose che un padre premuroso deve fare c'è il dover mettersi a studiare cosa dicono i cosiddetti esperti sulle favole. Gli esperti non deludono: dicono tutto, e alla pagina successiva, il contrario di quanto detto prima!

Ieri i nonni hanno regalato alla mia piccina riccioluta un bel libro con la storia di Bambi e, all'ora della nanna la mia bimba con gli occhi da cerbiatta, giustamente, mi dice "vojo libblo, leggi libbbrlo, voio bambi".

E nella penombra della sua cameretta inizia la lettura, tra colori bellissimi e personaggi simpatici ed innocui. Tutto procede per un sonno tranquillo quando quello stronzo di un cacciatore decide che la mamma di Bambi non ha il diritto di rimanere viva. Io ho cercato di glissare ma la mia bimba non è così scema da non accorgersi che Bambi per le due pagine successive era triste e che sua madre non c'era più!
E come era già avvenuto durante la prima visione dell'Era Glaciale: "'ov'è mamma? E mamma? 'ov'è mamma?"
A quel punto ho barato: avevo fame, la gola mi faceva male e volevo starmene un po' con mia moglie, per cui le ho raccontato la balla che la madre era finita all'ospedale ma che poi stava bene. Insomma l'happy ending.

Come previsto nel giro di pochi minuti l'infante era russante sotto le coltri. Al riparo da ogni male.

Ma il dubbio rimane: fino a che punto dovremmo tenere al riparo la piccina?
Come e perchè raccontare certe storie?

Posso capire le favole dove la maschera del male viene distrutta, come nel caso di Cappuccetto Rosso o Biancaneve.

Ma ditemi mai perchè devo spaventare mia figlia con storie terribili di bambini che vengono abbandonati nel bosco dai propri genitori, come in Hansel & Gretel.

Ma dove sono maggiormente e più frequentemente in difficoltà è nell'affrontare la morte.
Iniziando da tutte queste principesse che vengono credute morte e che invece no, dormono (vedi Biancaneve e la Bella Addormentata) per finire con le mamme che invece muoiono sul serio. Loro sì.

8 commenti:

lameringa ha detto...

tiè.

Io non morirò!

seamus ha detto...

OK, vaglielo a spiegare a tua figlia la prossima volta che le leggerai Bambi! ;-)

seamus ha detto...

Coraggio meringa!


Oggi ce tocca! :-D

utente anonimo ha detto...

Hai toccato un tasto dolente, mio caro. Riapprocciando ultimamente molte favole storiche, non più (solo) come fruitore ma come "fornitore" per i miei bimbi più o meno coetanei dei tuoi, mi sono accorto, ad un'analisi sicuramente diversa da quella che feci in infanzia, del mostruoso carico di violenza, razzismo, sopraffazione ed ingiustizia, nonchè esaltazioni di valori quali il denaro e la ricchezza, da fare rabbrividire. Insomma, "Grimm, Perrault e compagnia" come coacervo delle schifezze umane. E' un bel problema.....


gigio

seamus ha detto...

Gigio: credo che non siamo gli unici a pensare che siano state queste fiabe a costruire questa nostra meravigliosa civiltà violenta!

Fear, is the mother of Violence


utente anonimo ha detto...

Per ora l'idea del supermarket in fondo al bosco credo possa reggere, più in la puoi giocarti il fatto che la mamma di Bambi insieme a Paris Hilton sono andate a las vegas per il fine settimana ;)

3lack3eauty ha detto...

Io dopo aver visto bambi del "caro" Walt Disney non ho dormito per giorni! Certe "fiabe" andrebbero decisamente evitate! Compra un bel libro dei F.lli Grimm e via, io ne avevo uno che si intitolava "fiabe e leggende dal mondo" (cosmopolita dalla nascita!) che era bellissimo, belle illustrazioni e belle fiabe, degne di portare questo nome! In bocca al lupo per la crescita della piccola.

utente anonimo ha detto...

hai notato che tutte le storie di disney iniziano con una catastrofe? guarda anche nemo, per esempio... ci deve essere qualche pedagogo dell'animazione che ha stabilito che il confronto con la morte deve avvenire il più presto possibile, anche se solo raccontato...

giuliana